L’arte di leggere

Fissare adesso gli smartphone, sia che si cammini sia che si stia seduti, è ritenuta “cosa da zombie”. Analoga impressione quando l’arte di leggere era agli inizi? Ricordare quanto Agostino fosse colpito dall’abitudine di Ambrogio di leggere silenziosamente; e ricordare poi i tentativi di Agostino per trovare una spiegazione. Essere assorbiti da qualcosa è l’arte dell’isolamento. Probabilmente l’uomo è ciò che deve essere consegnato a un isolamento – assoluto e fatale. Ma trovare il cammino verso questo isolamento assoluto è un’arte paziente, per la quale non è ancora giunto il tempo. Cioè il tempo finale. Le diverse ideologie vogliono forse nascondere una tale ricerca. Forse invece è ciò che deve essere sviluppato. Probabilmente nell’arte di leggere c’è qualcosa che va contro ogni logica. Leggere in qualunque modo; in qualunque modo si pensi di poter leggere? Conforta una definizione possibile di biblioteca: «La presenza di libri è abbastanza simile a una riunione di molte persone in silenzio che ci volgono le spalle.» (H. von Doderer, I demoni, Einaudi, Torino 1970, cap. II/18, p. 621). Bruciare i libri è accecare il mostro nella sua tana dei tesori raccolti.

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