Colombo

Colombo ha scoperto l’America cinquecento anni dopo Leifr Eyríksson. Miguel Serrano ricorda come Colombo fosse un Giudeo. Pochi ricordano l’impresa di Leifr. Tutti ricordano quella di Colombo. Nella storiografia che premia Colombo, solo un Giudeo poteva avere fortuna. Borges sfiora l’argomento: l’epoca vichinga è passata come un sogno, sfiorando appena quella realtà nella quale essa non riuscirà mai a produrre effetti duraturi. Appunto: un sogno e solo un sogno; ma da dove vengono i sogni e da dove viene la delicata bellezza di tutti i sogni? Perché scegliere la realtà anziché il sogno? Infatti il sogno è ciò che viene contrapposto all’impianto stabile che viene definito realtà. Proprio all’interno di quella logica e di quella contrapposizione, il giudeo Colombo si troverà a proprio agio e così in grado di costruire la propria sgangherata fortuna. Cioè nell’agio della degenerazione. Colombo non era solo un Giudeo; era soprattutto un Italiano, astuto e calcolatore, pronto a sfruttare l’occasione che fa il ladro uomo. Lì infatti, in quel piccolo immortale giudeo italiano, si ritrova tutta la planetaria sporcizia italo-giudaico-massonica da bruciare.

Il gaucho di Borges

Da qualche parte Borges fa l’ipotesi di un possibile personaggio consistente in un gaucho che ha letto Platone. I gauchos non leggono Platone, tuttavia, un singolo gaucho, per caso, potrebbe leggerlo e questo renderebbe plausibile un tale personaggio.
Il testo in cui un tale personaggio potrebbe agire (racconto o romanzo) dovrebbe allora presentare il caso dell’unico gaucho che legge Platone.
Una teoria basata sul realismo socialista chiederebbe ragione sulla necessità di creare un tale personaggio. “Se i gauchos non leggono Platone, perché immaginare un gaucho che legge Platone?” Il singolo gaucho che legge Platone non è un fatto tipico e, a peggiorare la situazione, ci sarebbe la constatazione che, dalla lettura di Platone, il singolo gaucho non otterrebbe nulla in quanto a coscienza di classe e nemmeno tale lettura inciderebbe sulla specifica lotta di classe portata avanti da tutti i gauchos.
Un tale personaggio sarebbe ingombrante anche per una teoria estranea al realismo socialista. Ci sarebbe infatti da chiedersi come e perché questo benedetto gaucho legga Platone. Se il fatto di leggere Platone da parte di questo personaggio fosse appena importante, esso dovrebbe costituire il tema di tutto il romanzo o racconto che fosse, e tutti i dettagli della narrazione sarebbero in funzione di tale bislacca scelta. Esso dovrebbe quindi costituire il tema centrale della narrazione. Se questo fatto fosse invece liquidato in una sola riga, questa riga striderebbe talmente con tutto il resto, che esso apparirebbe in funzione di quella riga, finendo così di nuovo per costituire il tema centrale della narrazione.
Parafrasando il linguaggio della Gestalt, si potrebbe dire che siamo in presenza di una segregazione delle forme di tipo psicologico, cioè delle costanti psicologiche.
Per risolvere la situazione bisogna pensare a una costruzione del personaggio non in base a una forza centripeta, inclusiva rispetto al personaggio, ma ad una forza centrifuga, elusiva rispetto al personaggio. Stabilito quindi il personaggio, consistente in un nome casuale, due serie sarebbero in questo caso possibili. Una serie farebbe capo alla variabile “gaucho“, l’altra alla variabile “Platone” (infatti, questi elementi, non sarebbero altro che variabili). Entrambe le serie potrebbero espandersi in sottoserie, e una serie dovrebbe riguardare la narrazione (romanzo o racconto che sia). Ma in nessun caso le serie potrebbero finire per ricongiungersi nella stabilità di un personaggio. Il personaggio sarebbe solo il casuale punto di fuga di serie che non si ricongiungono. Nemmeno il nome lo determinerebbe in modo univoco. Il nome sarebbe una serie inglobante serie di nomi possibili e di tutti i nomi della storia. Questo perché quando un nome è solo un caso, allora ogni nome è tutti i nomi della storia.
Gli elementi ci sono tutti: il gaucho da una parte e Platone dall’altra. Manca l’elemento impossibile: che solo un gaucho, tra tutti i gauchos della terra, legga Platone.