Il posto del soggetto

Il romanzo è il genere delegato alla rappresentazione del soggetto e delle sue vicissitudini. È cioè il luogo letterario dove il soggetto trova la sua massima possibilità di espansione.
Nel Primo cerchio di Solženicyn il soggetto trova la propria collocazione come “posto” al termine della narrazione e questa trovata collocazione si presenta:
– come dichiarazione di guerra contro lo stato socialista,
– come apertura alla decostruzione del romanzo in quanto forma superiore di romanzo. Forma che verrà attuata in Arcipelago Gulag.
Il posto del soggetto è riconosciuto al termine di una catena di sequenze incatenate tra loro. La concatenazione di sequenze comprendente pochi capitoli è il tratto distintivo della struttura del Primo cerchio perché proprio in una teoria di catene il soggetto può trovare il proprio posto a partire da una teoria della catena.
Tale romanzo si pone come ricerca del posto del soggetto che è in tutto un Ricercare, ma che si compone come messa a fuoco di un soggetto solo in quanto tale soggetto si pone come dichiarazione di guerra contro lo stato socialista. I rapidi accenni a Ojmjakon e alla terra oltre il Circolo Polare dell’ultimo capitolo hanno l’inconsistente spavalderia dei canti di battaglia popolari.
Ufficialmente, il posto del soggetto è raggiunto dopo la sequenza che orchestra l’arresto di Innokentij Volodin (capp. 82-4). Considerando che alle diverse tecniche dell’arresto messe in opera nello stato socialista è dedicato il primo capitolo di Arcipelago Gulag, si vede come il tema dell’arresto incateni la comparsa del soggetto in un punto preciso, che a sua volta chiama in gioco la rappresentazione del sistema dei campi di lavoro dello stato socialista.
Nella conta dei campi dello stato socialista, infatti quello che manca è appunto il soggetto. Questo proprio perché ciò che manca è la mancia lasciata ad arte dalla narrazione. Questa mancia che manca è appunto ciò che marca il soggetto in quanto vacanza ad un posto. Nessuno infatti è saggio, se lascia qualche traccia e il soggetto è solo il lampo di un tramonto limpido.
Poiché la mancia che manca è appunto ciò che manca al soggetto come mancia per porsi come ciò che manca alla teoria della mancia in quanto ciò che manca a ciò che manca al soggetto. Che è ciò che pone la decostruzione del romanzo, in quanto mancia di ciò che manca al soggetto, come ciò che marca ciò che manca alla mancia lasciata, cioè la posizione del soggetto.
Il posto del soggetto così raggiunto in questo romanzo è ciò che lascia vacante il romanzo come posizione nella letteratura, aprendo perciò alla decostruzione del romanzo.
La fuga del soggetto apre la porta sulla fuga del punto di fuga in quanto messa in prospettiva: cioè prospettiva in quanto fuga di spazi e arte della prospettiva.
La posizione dell’autore si determina come posizione di un vero signore che lascia sempre la mancia che manca al suo impegno nell’essere un signore delle parole.

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