Il porno, un’occasione mancata

Il porno è attualmente qualcosa che l’epoca moderna accoglie soltanto come prodotto industriale per una distrazione in più. Adorno parlava dell’ascolto distratto a proposito della musica riprodotta dalla radio. Il porno svolge una funzione simile. Sostanzialmente, il porno toglie la violenza al sesso. Togliere a qualsiasi cosa la sua violenza vuole dire togliere la possibilità a qualunque cosa di diventare scintilla di una rivoluzione, qualunque essa sia. Dov’è finito Guattari? Sade, nel porno contemporaneo, non è più il prossimo mio.
I grandi testi pornografici della letteratura occidentale (Sade, Henry Miller) vedevano nel sesso la forza ostile a una società costituita. Una forza capace di minarla. A partire dal sesso, essi inauguravano una diversità assoluta. Con Wilhelm Reich non si era tanto lontani.
Il cinema porno poteva portare avanti questa funzione di sovvertimento. Aveva molte possibilità a suo favore: la società moderna in quanto civiltà dell’immagine, la possibilità di sconvolgere la cinematografia ufficiale (il cinema è poi solo una cosa da ignoranti… Per quanto ne dica Adorno, il cinema è soprattutto una cosa fatta da pochi ebrei, con primi attori dalla faccia da mafiosi e il cognome italiano), ma doveva solo abbinare il sesso a ciò che lo aveva sempre caratterizzato: mistero, violenza, sopraffazione, desiderio; desiderio, prima di tutto, di buttare tutto all’aria: arte oscura, arte della bestemmia; arte dell’interrogazione.
Rinunciando a questo, il sesso poteva funzionare solo come distrazione; e il porno come occasione mancata.
Ciò di cui la nostra epoca moderna ha più bisogno è vera violenza, voglia di sommergere in un mare di violenza.

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